22.10.2006
la città del cinema
Che
bella festa! Peccato sia finita
Mi sono avvicinato alla Festa del Cinema con tanta curiosità.
Fino dal giorno in cui ho affrontato la fila per ritirare l’accredito. Subito piacevolmente stupito dalla cortesia della ragazza che offriva generi di conforto (acqua, caffè, the freddo) ai più o meno pazienti colleghi, subito piacevolmente colpito nel constatare quanti erano i giovani che si aggiravano con aria compiaciuta ed ammirata nell’Auditorium con il loro sudato badge appeso al collo. Nei giorni successivi alcuni hanno lamentato le presunte “scomodità” della struttura.
Io, e sono sincero, non ne ho rilevate di nessun genere, anzi. Belle sale, eleganti mostre, ampi spazi, bar e punti di ristoro, qualcuno un po’ caro, altri abbastanza accessibili, con il piacevole sconto del 20% all’esibizione del “cartellino”.
Se mai
qualche scomodità l’ho riscontrata altrove, tanto per essere chiari nella
inaudita ressa, che poteva trasformarsi in rissa, del primo e secondo giorno
di proiezioni per la stampa al Metropolitan, una sala da 150 posti per
centinaia e centinaia di furibondi, e a buona ragione, addetti ai lavori.
Non so se negli altri giorni la cosa è continuata o se sia stata escogitata
qualche soluzione, mi sono ben guardato dall’affrontare nuovamente la
bagarre!
Una amica veneziana, in quell’occasione, si è affrettata ad inviare un
laconico comunicato ai colleghi della laguna: “Non vi preoccupate della
concorrenza di Roma: non c’è problema”.
Mi associo ad un intelligente commento di un collega: “Un evento senza
critiche è un evento noioso e tutte le osservazioni servono per far meglio
il prossimo anno”. È proprio così: la Mostra del Cinema di Venezia è alla
63^ edizione, eppure non mi dite che ogni tanto qualche disservizio non
venga fuori!
Sono certo, alla prossima edizione di questa bellissima manifestazione, si
terrà conto dei vari inevitabili inconvenienti e sarà trovata la giusta
soluzione, che so, una sala o un insieme di sale ben più capienti della
saletta di cui sopra, c’è chi suggerisce il Warner Moderno o l’Europa, una
maggior parsimonia nel distribuire accrediti.
È confortante il grande afflusso di spettatori alla Festa: si parla di
cinquecentomila visitatori! Lo so, siamo a Roma, ma la cifra è sempre
entusiasmante. Tanta gente in giro per l’occasione, da via del Corso
all’Auditorium, a Villa Borghese, da mattina a notte inoltrata, era già uno
spettacolo nello spettacolo. Seduti al bar fuori del cinema in cui non
eravamo potuti entrare, ma va bene lo stesso, rimarcavamo tra amici che
questa di Roma non era una classica Mostra, né un festival, era UNA FESTA,
ed è proprio il clima di festa che stavamo respirando.
Ma passiamo alla vera ragione della festa. Non mi dilungherò sui film che ho
visto, ne ha parlato a ragion veduta e con la sua gran competenza in materia
la nostra Angela; mi limito a dire che sono d’accordo con quasi tutti i
premi che sono stati assegnati, in particolare con la scelta quale migliore
attore del bravissimo Giorgio Colangeli (Aria salata), all’assegnazione dei
premi a Tornatore ed a Ninetto Davoli.
Tra le grandi anteprime internazionali della sezione Premiere il mio voto
pieno va al capolavoro di Scorsese per la grande interpretazione offerta da
Nicholson ( sono certo che lo vedremo in lizza per l’Oscar), dal sempre più
maturo Di Caprio, da Matt Damon.
Metto poi nell’ordine: “La Sconosciuta” di Tornatore, il piacevole “N” di
Virzì, il delicato “Uno su due” di Eugenio Cappuccio.
E arrivederci all’anno prossimo!
Claudio