sabato 12 settembre 2009
for de porta
una foto al giorno...
Il
gasometro di Venezia
Mi ricordo ancora il giorno che l'ho "scoperto". E dire che non solo ci ero passata davanti altre volte, ma che la zona dove si trova mi aveva già incantata e addirittura quella volta... Ma andiamo con ordine.
i gasometri sono quelle strutture tubolari cilindrici che diventano, per chi ha una fervida immaginazione, barattoli giganti aerei e trasparenti.
La realtà è tutta industriale, come si può immaginare dalla desinenza "gas".
Prima del metano, quando c'era il gas di città, il gasometri, cioè i misuratori di gas, più che immagazzinare il gas ne regolavano il flusso controllando la differenza fra gas erogato e gas consumato gas erogato. Il cilindro serviva a far scorrere sulle guide verticali, il contenitore del gas che in alto era chiuso da un coperchio a tenuta.
La grandezza dei gasometri era ovviamente proporzionale alle città e quindi ai consumi.
In quel periodo avevo da poco "conosciuto" meglio il gasometro di Roma che, tra l'altro, dopo che è stato bombardato quello di Berlino durante la seconda guerra mondiale, è il più grande d'Europa.
Una volta capito di che so trattava, ho cominciato a incontrare i gasometri anche in altre città, cioè, più semplicemente, ho cominciato a riconoscerli e a trovarli perchè sapevo dove cercare.
I gasometri sono sempre in quelle aree che adesso sono definite di "archeologia industriale", quelle che erano periferia nella prima metà del '900 e poi la città gli è cresciuta intorno, tipo Ostiense a Roma.
A Venezia il gasometro è su un terreno recintato e semi-abbandonato accanto a San Francesco della Vigna, nel quartiere di Canaregio, periferia nord della laguna, zona di case popolari cresciute intorno a quella che deve essere stata la piccola area industriale della laguna.
Quell'anno che ero a Venezia per fotografare i luoghi di un certo libro (ma questa è un'altra storia), ero capitata a San Francesco della Vigna, non senza difficoltà perchè la zona non è turistica. La chiesa con il suo bel portico stava da una parte e dall'altra c'era una specie di terra di nessuno che mi incantava forse ancora di più. E forse l'ho anche visto il gasometro anche se non ne sono sicura.
di sicuro l'avrei riconosciuto molti anni dopo, il primo o il secondo anno della mostra del cinema quando, alloggiando in Canaregio, la mattina col vaporetto per Lido ci passai davanti la prima volta (e da quella tutte le mattine di questi dieci anni di mostra del cinema)
Ed eccolo, nella luce del a prima mattinata.