domenica 29 gennaio 2012
percorsi
Via
Frattina
L'origine del nome non del tutto chiara.
Risulta che nel '600 Bartolomeo Ferratino, vescovo di Amelia costruì una sua casa in cima alla strada che da allora venne chiamata, appunto "Ferratina". E questa una delle ipotesi.
L'altra ipotesi deriva il nome dal fatto che tutta la zona aveva carattere agricolo con rare abitazioni e recinzioni che delimitavano orti, vigne e giardini; infatti nelle vicinanze ci sono Via della Vite, Via delle Fratte...
Forse Via Frattina ricalca il percorso di una antica strada romana, di sicuro poco agevole, che dal Pincio portava gli abitanti al centro della città. Nel 1500 ci sono poche casette dentro un preciso tracciato viario e il processo di lottizzazione ultimato nel 1590
Oggi Via Frattina una delle via commerciali del "Tridente" con una sua vocazione nella moda.
Vale la pena di ricordare un paio di racconti storici legati a Via Frattina.
Il primo risale alla fine del Cinquecento: si racconta che un tal Pietro Curtelli avrebbe rapito e sedotto una fanciulla ai tempi che regnava papa Gregorio XIII; quando Sisto V, dopo pochi anni, andò al potere, riaprì il processo e ordinò la condanna a morte del giovane Pietro e ne fece appendere le gambe alla casa della sedotta, in via Frattina naturalmente. Le povere gambe appese dovevano emanare un tanfo insopportabile e Sisto V le fece sostituire da gambe di pietra a monito perenne per i giovani che volessero attentare alla castità muliebre.
Il secondo racconto è legato ad uno dei più famosi "bulli" di Roma, "er Più" di Trastevere, "er Tinea", così chiamato dalla frase sacramentale dei bulli di tutta Roma, "sò sangue d'Inea", cioè sono sangue di Enea, il progenitore dei Romani. Romeo Ottaviani, questo il vero nome d'er Tinea, lavorava come fattorino delle Poste a S. Silvestro. Una sera del 1898, tornando a casa, s'imbattè, in via Frattina, in un protettore, "un pappa", "un magnaccia", ovvero un protettore delle prostitute, che stava picchiando a sangue una delle sue protette. Romeo, seguendo l'istinto del vero bullo, protettore dei deboli e delle donne, intervenne: naturalmente finì a "botte", Romeo atterrò il pappa e lo riempì di pugni e calci. Poi si venne a sapere che quel pappa era nientedimeno che "er malandrinone", conosciuto nella malavita romana per essere il capo indiscusso di una sessantina di protettori come lui. Da qui in avanti, er Tinea diventerà "er Più" del suo rione, ma conosciuto e temuto in tutta Roma.
Per quanto cerchi di ricordare, Via Frattina per me non legata a nulla di particolare, non mi capitato di fare shopping... ci sono soltanto sempre passata, spesso distrattamente. Questo per il passato. Nel presente invece, a riprova che nella vita nulla immobile, un legame c': al civico 81, quasi ad angolo con Via del Corso, sulla destra guardando verso piazza di Spagna, c' una delle tante profumerie della famiglia Mimun, per cui lavora part-time Tiziana. Sono ebrei molto osservanti e il sabato (shabbat) le loro profumerie sono rigorosamente chiuse, anche questa nel cuore dello shopping, Ma la domenica aperta, per il piacere del nostro naso.
angela :)
e questa la solita versione per iPad