martedė 30 ottobre 2012
la cittā del cinema
Magnifica
presenza
Non č la prima volta che Monteverde Vecchio č location per un film ma l'abbiamo associata tanto a Nanni Moretti che c'č voluto un bel coraggio a collocarci questo film.
Pietro, omosessuale, arriva a Roma dalla Sicilia, vuole fare l'attore e
intanto si aiuta facendo cornetti di notte in una pasticceria, insegue
un improbabilissimo amore e prende in affitto una magnifica casa,
appunto, a Monteverde Vecchio. Il prezzo č troppo basso perchč la casa
non nasconda qualche segreto e infatti.... e' abitata dai fantasmi di
una compagnia teatrale misteriosamente scomparsa nel 1943.
Pietro
evolverā la sua relazione con i fantasmi dalla naturale paura, alla
familiaritā fino alla soluzione del loro problema: capire che cosa č
successo e capire dove si trovano adesso.
Mi č venuto da dire "ecco, l'eterno gay dei film di Ozpetec come di
quelli di Almodovar" ma ho capito anche che era una sciocchezza: un
autore, se č intellettualmente onesto, deve parlare di quello che
conosce.
Per il resto ho goduto del perdermi tra le tante cose di questo film: la
famiglia allargata, la diversitā portata all'estremo limite della non
esistenza, la casa-interno-interioritā, la cucina... anzi la
pasticceria, la guerra, il teatro...
Ho ritrovato i sei personaggi di Pirandello che qui sono otto e cercano
un liberatore, ho ritrovato il "Fantasmi a Roma" di Pietrangeli che qui
hanno toni dolenti anche se Ozpetec li mette quasi sempre in situazioni
leggere, ho ritrovato un omaggio all'unitā d'Italia nella raccolta di
figurine del risorgimento, ho ritrovato lo stesso Ozpetec de La finestra
di fronte e la guerra e il nazismo... ho ritrovato La chiave di Sara che
deve aprire quella stanza...
Tante
piacevoli cose con una buona regia.
Sarā
la mia passione per le ghost stories... Ozpetec ne ha fatta una senza un
effetto speciale, con una fotografia giustissima, con una giusta
location e scenografia e bravi attori in una coralitā che č
evidentemente tutta nel cinema italiano (dal neorealismo alla commedia
all'italiana di Mario Monicelli) e nella formazione di Ozpetec che alla
sua Turchia riserva solo uno dei protagonisti-fantasmi con u
meraviglioso accento che sa di mescolanze fertili.
Il mistero č doloroso. Il finale degno di Mel Brooks.
fiore di cactus :)