sabato 07 giugno 2014
percorsi
Sul Colle Oppio
E' sicuramente, insieme al Palatino, il Colle Archeologico di Roma ma in più, rispetto al Palatino, Colle Oppio ha il fascino del mistero dato dalla mai del tutto restaurata e mai del tutto visitabile Villa di Nerone.
M a questo accattivante mistero si aggiunge quello dell'essere questo il Colle meno frequentato perchè il più degradato.
Da vent'anni qui si è insediata una comunità di immigrati senza tetto, provenienti da tutte le parti, tutti uomini che mangiano, dormono, si lavano intorno alle panchine. In questo sicuramente le fontanelle aiutano. E qui ce ne sono tante.
Tutto è cominciato perchè qui a due passi, in via delle Sette Sale, c'è la mensa della Caritas e i senza tetto hanno trovato comodo sistemarsi vicino.
Alla fine di gennaio i vigili hanno effettuato l'ennesimo sgombero e tutti, specialmente i residenti, sperano che i senza tetto non ritornino, come è successo tante volte e accettino, come hanno fatto 10 di loro, l'aiuto dei servizi sociali.
Brutta faccenda questa dell'immigrazione, faccenda complicata. Il mondo si è globalizzato e il nostro è forse l'ultimo dei paesi occidentali a fare i conti con i migranti. Migranti che cercano tutti, indipendentemente dal motivo della partenza, di migliorare la propria vita. E noi non andiamo a Colle Oppio non perchè sia giusta l'equazione immigrati uguale pericolo. Ma perchè dove c'è miseria ed emarginazione, intervenuta per molti motivi, c'è degrado e dove c'è degrado c'è marginalità che scantona molto facilmente nell'illegalità. E quindi spaccio di droga, prostituzione...
E dire che Roma, fin dal tempo della Repubblica prima e dell'impero poi, è sempre stata città popolata di stranieri, città multiculturale e accogliente.
In questo senso, paradossalmente, Colle Oppio con le sue utili fontanelle, con le sue panchine e il suo silenzio, è la cornice storicamente giusta ad accogliere gli stranieri. Ma non così, non senza la doverosa dignità a cui ogni uomo ha diritto.
Buona passeggiata :)
la mappa dei nasoni