mercoledì 01 agosto 2012
percorsi
Piazza
Navona
Comincia oggi l'ultima parte di questo percorrere la città attraverso questo metodo di riproduzione tutto architettonico, oggettivo, scientifico eppure del tutto "virtuale", di ricostruzione, perchè non c'è occhio che possa vedere il mondo così. Forse, lavorandoci molto, si possono fare foto a 180° ma questa è un'altra storia.
E questa ultima parte è tutta di Marcella Morlacchi, architetto, che ci ha regalato questo modo di guardare Roma che è difficile pensare solo come "rilievo d'architettura" per quanto sono belle e piene di pastello, e di colore le sue opere. Tant'è vero che sono quotate come quadri.
Dopo aver lavorato per la rivista Roma ieri oggi e domani, Marcella Morlacchi ha continuato la sua ricerca sul "colore della città" andando a guardare alcune tra le piazze del centro rinascimentale e barocco di Roma.
Cominciano da Piazza Navona, luogo di cui anche la mia personale lista di occasioni rischia di essere lunga.
La prima volta è probabilmente in quel viaggio a Roma in visita alla zia ma non la ricordo. E dunque la prima volta è anni dopo, a vent'anni, quando arrivammo, Adriano e io, per una manifestazione e restammo a casa di Vito per un mese. Avevo detto a casa che sarei tornata lunedì ma non avevo specificato quale; ma già non vivevo più in famiglia e si preoccupavano poco. Quella sera, dopo la pizza al taglio e la birra alla spina, Vito ci portò a piazza Navona e più che della fontana, si mise a sognare di Palazzo Braschi: guardate come è sbiadita la facciata... non sembra che ci scorra sopra l'acqua?...
Qualche tempo dopo è stato proprio a piazza Navona che ho comprato il mio primo vestito indiano, una tunica rossa che ha indossato tutta l'estate e tutti mi riconoscevano anche da lontano. E poi ... e poi... e poi anni dopo essere venuta a vivere a Roma, ho preso in affitto casa a via dei Coronari e fu il primo Natale passato fra le bancarelle di piazza Navona che mi ricordavano quelle, meravigliose, della festa del santo patrono, da bambina, quando puntavo un giocattolo e cominciavo a lavorare per farmelo comprare: mia madre non era avara, povera, è che non c'erano molti soldi. Quel primo anno di bancarelle a piazza Navona ho comprato una collana di pietre, sassetti verde-violaceo levigati, niente in confronto alle preziose perle che avrei ricevuto in regalo dal mio compagno.
Da anni le bancarelle sono l'inizio del mio Natale perchè ogni anno cambio gli addobbi del mio piccolissimo albero e li cerco lì. Quest'anno ho conosciuto un delizioso signore che vendeva palline di vetro e lucette led che vanno di moda: le cercavo bianco ghiaccio e ce le aveva solo lui.
Piazza Navona è stata tante manifestazioni, anche quella dove mi hanno rubato il portafoglio: ci saranno state cinquemila lire ma ho perduto per sempre le diapositive di Fabio alla sua scrivania e il portafogli era un regalo di Manuela di Venezia.
Ho continuato ad abitare nei paraggi, ormai sono quasi trent'anni, e da piazza Navona ci passo tutti i giorni e cerco di non fare che la bellezza diventi un'abitudine.
Ho anche coordinato il cortometraggio di un gruppo di allevi aspiranti registi: una storia fantastica sulla nota questione fra Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.
Ed ecco Piazza Navona disegnata da Marcella Morlacchi.
e per iPad
ac :)