sabato 07 maggio 2016
le fontane di Roma
Fontana dei quattro fiumi
Ma poiché di questa fontana sono stati scritti fiumi (è il caso di dirlo) di parole, mi limiterò a poche cose tra il serio e il faceto.
Intanto i quattro fiumi che uno si chiede sempre quali sono e niente, non c' verso di ricordarli, come per i sette nani che ce ne manca sempre uno mentre i sette re di Roma, almeno per me, sono come una litania, come l'Ave Maria che la reciti anche se non vai a messa da 5 anni: Romolo, Numa Pompilio Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo.
Quasi come i sette colli: Aventino, Esquilino, Celio, Oppio, Palatino, Quirinale, Viminale.
E invece i quattro fiumi tocca sempre andare a ripassarli in ordine orario:
il Nilo il Gange il Danubio il Rio della Plata
L'idea di Bernini era di raccontare i grandi fiumi del mondo conosciuto e toccato dalla cristianità e nel 1651 il mondo era praticamente ormai tutto conosciuto, tanto è vero che "grazie" ai conquistadores si conosceva anche il Rio della Plata. Le virgolette tanto per ricordare i massacri, le conversioni forzate, la rapina dell'oro e le malattie mortali per gli indios come il raffreddore o il morbillo in cambio di pomodori, patate e mais.
Uno si aspetterebbe il Tevere e invece in epoca di controriforma, la Chiesa di Roma aveva bisogno di manifesti, di opere che magnificassero il cattolicesimo nel mondo intero, che facessero di Roma il centro dell'unica cristianità veramente discendente dalla parola del Cristo. Il barocco, in questo senso, fu una meravigliosa, grandissima, operazione di marketing e di immagine. E Bernini pensa, giustamente, di proporre al papa una fontana che celebri il dominio della Chiesa d Roma sui quattro continenti.
Abbastanza difficile anche ricordare quale è il fiume velato perchè ai tempi di Bernini non si conoscevano ancora le sorgenti ma può venire in soccorso la storia dei viaggi avventurosi o delle esplorazioni o semplicemente la geografia (per chi se ne è interessato): il fiume velato è il Nilo. Le sue sorgenti erano problematiche non solo per la difficoltà di esplorazione del continente africano ma anche perchè spesso i fiumi nascono dalla confluenza di molti rigagnoli e allora bisogne un po' mettersi d'accordo Insomma per sapere o stabilire da dove nascesse il fiume dei faraoni bisognerà aspettare l'esploratore tedesco Burckhart Waldecker che nel 1937: le trova nella parte meridionale dell'altopiano del Burundi a 45 km a est del lago Tanganica.
Naturalmente con le sorgenti ha avuto a che fare il ben più famoso dottor Livingstone (suppongo) che, dopo avere scoperto le cascate Vittoria (nome dato in onore della regina inglese), mentre cercava le sorgenti del Nilo nel 1866 si perde e va a finire a scoprire invece le sorgenti del fiume Congo. E vabbé.
La storia della statua di Bernini con la mano alzata a reggere la facciata della chiesa di S. Agnese restaurata dal grande rivale in commesse papali Francesco Borromini, è quasi una leggenda.
In realtà, considerando le date di affido dei lavori di chiesa e fontana, si sono appena sfiorati. Certo è che il cupo e lombardo Francesco Borromini si aspettava i lavori della fontana ed ebbe "solo" da rifare la facciata della chiesa.
Ed è vero che l'intraprendente napoletano Gian Lorenzo Bernini riuscì a farsi dare il lavoro con u investimento: fece fare un "modellino" della sua fontana (alto un metro e mezzo) in argento e lo regalò a donna Olimpia Pamphili che, per pudore, i testi dicono cognata del papa Innocenzo X ma in realtà la sua amante, donna non bella ma potentissima.
Su questa storia noi abbiamo fatto un cortometraggio fra il cinema in costume e il fantasy.
Eccolo. Buona visione
E buona passeggiata.
angela ermes :)
le fontane di Roma